giovedì 29 settembre 2011

FIERA DEL VINTAGE - A SPASSO NEL TEMPO PASSANDO DA ISSEY MIYAKE

Si è conclusa da qualche giorno la Fiera del Vintage ( 23-24-25 settembre) e per voi (lo ammetto, anche per me) sono andata a spasso nel tempo.
Il luogo fisico è Forlì, il tempo è un’epoca che approssimativamente va dagli anni ’60 fino a ieri ma se si ha un po’ di fortuna ci si può imbattere anche in momenti anni ’40 e anni ’50 e l’atmosfera, la musica è molto Rockabilly.
La 3 giorni (per l’esattezza due giorni e mezzo) di Forlì, insieme a quello di Parma e di Valeggio è un appuntamento molto seguito dagli appassionati del genere e ….”in barba” a chi dice:”solo cose vecchie” questa fiera ha qualcosa di magico e di stupefacente. Per primo, la reale sensazione di passeggiare nel tempo man mano che si passeggia tra gli stand e poi, il contatto con oggetti e con la storia di personaggi (stilisti, marchi di moda, architetti), spesso ben raccontati dagli espositori. Proprio loro, gli espositori non vogliono essere dei semplici venditori ma sono dei cultori, degli appassionati del genere, di un periodo storico,  di uno Stato, di un artista, di una tipologia di oggetti.
Issey Miyake.
La Fiera ti accoglie con la mostra dedicata a Issey Miyake, fashion designer giapponese, stilista e scultore, sopravvissuto alla bomba atomica di Hiroshima (aveva 7 anni),  sempre alla ricerca di nuovi materiali e di nuove tecnologie, famoso non solo per la sua “Eau d’ Issey” quanto per la tecnica di pieghettatura che riprende l’antica arte degli origami. Questa esposizione è stata curata da A.N.G.E.L.O., si proprio lui, quello del famoso Vintage Palace, tempio del Vintage nonché fornitore di abiti per diversi film in costume.
Issey Miyake.

Issey Miyake.

Perchè si compra Vintage? In un momento in cui tutte le riviste segnalano il ritorno delle spalle  disegnate in stile anni ’40, il tailleur in stile anni ’50 e gli effetti di colori flash e plastificati anni ’60 direi che la risposta viene da sé….metteteci anche la crisi! Una giornalista dell’Herald Tribune pare abbia detto: “Come nel caso del buon vino, le griffes della moda a volte possono offrire ottime stagioni vintage”. Il nocciolo della questione sta proprio nelle parole a volte e nel titolo che compare sul manifesto di questa fiera “la moda che vive due volte”: un oggetto che viene acquistato ritorna a nuova vita e una volta indossato può ridare voce ad un artista da anni dimenticato.
Il famoso critico musicale Simon Reynolds dice che nell’era di youtube il vintage assicura un posto in classifica perché non c’è niente di più cool del già sentito.
Giusto per fare chiarezza, il vintage si differenzia dal “seconda mano” perché la caratteristica principale non è quella di essere stato utilizzato in passato ma di aver acquisito nel tempo delle caratteristiche di irripetibilità e irriproducibilità, diciamo che hanno iconicamente segnato un momento nel panorama della moda. Proprio in virtù di questo si è deciso di premiare l’espositore che meglio rappresenta il secolo scorso per ogni settore: Vintage, Remake,Collezionismo.

Balevin. L'Atelier del Vintage.Bologna

Silvana Venturini.Bijoux americani d'epoca e accessori.

Maison vintage.Andria
La varietà di oggetti presenti in fiera va da borse di firme note e non, a cinture, qualche macchina fotografica, molta bigiotteria, abbigliamento, foulard, scarpe, tanti dischi e tanti occhiali. Presente qualche magnifico oggetto d’arredo.
Presenti anche degli stands di giovani creativi che utilizzano le fogge e quando possibile i tessuti dei tempi che furono….si un vero e proprio remake ( stands:  inedito- la tilde - Lopposto)  e uno stand di hair style che insegna a realizzare trucchi e acconciature da Pin up (Chicas Locas).
Dimenticavo…,in esposizione delle auto anni ’40, presente un bar un po’ in stile Happy Days e per tornare alla musica, negli stessi giorni si è svolto il Rockabilly Festival.
Vi confesso che dopo una passeggiata del genere è veramente difficile tornare a casa a mani vuote e che l’unica nota negativa è stata il biglietto dell’autobus di Forlì (girare in questa cittadina costa 2 euro all’ora!).

Ford 1940.

A.N.G.E.L.O. Vintage Palace
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domenica 25 settembre 2011

BOLOGNA: LA EX….....

Ben ritrovati.  Rieccoci dopo un po’di pausa estiva i cui effetti sono  già evaporati e  adesso che l’autunno (almeno meteorologicamente parlando) è arrivato ci tocca rimboccarci le maniche. Di cosa parliamo oggi? Di …."cosa succede in città"..per citare una canzone del mitico Vasco datata 1985.
Le città intorpidite ripartono alla grande con la Vogue Fashion Night, prima a Milano e poi a Roma, l’apertura del nuovo (rinnovato) Flagship store Louis Vuitton e delle sfilate di Milano Moda a Milano ovviamente, in quanto a Roma non basterebbe una giornata per elencare tutto ciò che bolle in pentola. E a Bologna “che si fa”?
Bologna, la ex grassa perché, cibo a parte, di soldi non se ne vedono più tanti, la sempre dotta (perché non si può negare che nel 1088 è nata proprio quì la prima Università del mondo occidentale ) dove però i dotti non trovano una collocazione, e la rossa anche se, case e tetti a parte, qualche volta lo è stata di meno (parlo del periodo in cui fu governata dal sindaco Guazzaloca) e aggiungo……Bologna, l’ex Eldorado degli studenti universitari riparte da sé.
L’autunno è sempre molto vivo in città, e anche affollato, viste le presenze registrate da fiere importanti come Cersaie (19 -24 settembre), Lineapelle (Mostra internazionale di pelli, accessori, modelli per calzature, pelletteria, abbigliamento, arredamento, 16-21 ottobre) e Saie ( Salone internazionale dell’edilizia, 4-10 ottobre). Proprio nei giorni del Cersaie, il salone internazionale della ceramica, che vede circa 85 mila visitatori all’anno, la città ha ospitato la mostra “Cersaie downtown: Le strade del design”, composta  da 8 installazioni nelle vie principali della città e in Galleria Cavour.


Gammadue.

Hatria Marazzi
…..e siccome le cose o si fanno tutte insieme o non si fanno, mentre fervono i preparativi per la fiera la città rimane sveglia con la notte bianca, viene inaugurata la via del jazz, una viuzza del centro, già Via Caprarie (negli anni ‘50 ospitava al civico n.3 il negozio di dischi Disclub di Alberto Alberti, fondatore del jazz a Bologna) che sarà costellata da stelle di marmo in memoria di grandi jazzisti. La prima stella è quella di Chet Baker che visse alcuni anni in città.
 In questo clima festoso si decide anche di fare un’ esperimento sulla viabilità, di restituire la città ai cittadini, chiudere il centro ad auto e autobus con qualche disagio per chi in centro non ci va solo a passeggio ma ci lavora  (e con pochi incassi per i negozi di lusso). Se tutto questo non vi sembra abbastanza, in realtà avete ragione perché l’evento delle giornate in questione ( 17-18 settembre) è stata l’inaugurazione di un negozio:…..succede che la piccola mela americana arriva a Bologna dalla Silicon Valley e la città è tutta sotto sopra. Il giorno dell’inaugurazione dell’Apple Store la fila della mattina presto  ancora nel pomeriggio non era stata smaltita,  ogni volta che un estimatore conquistava la sua mela uno dei tanti vigilantes apriva il varco ad un  nuovo probabile acquirente mentre gli altri facevano “la ola”…..davvero! Da giorno 17 la città non é più la stessa!
Apple Store. Via Rizzoli.

Dimenticavo,  Galleria Cavour passa dalle installazioni di arredo bagno all’esposizione della Fiat 500 Gucci, da ieri in posa come le migliori modelle, e nei giorni del Saie ospiterà la mostra fotografica “Calcestruzzo in movimento”.

Fiat 500 Gucci.


Eccovi svelate le news sulla città goliardica, magari le sapevate già, magari no……